Nata su un basso colle della Valdichiana che apre a sud verso la zona delle colmate, Foiano della Chiana è uno dei più vivaci centri agricoli e commerciali della vallata che estende la sua vitalità anche alle frazioni circostanti come Pozzo della Chiana. Popolato, con il proliferare della civiltà etrusca, fin dal VI secolo a.C., il centro ha vissuto un lungo periodo di dominazione romana al termina della quale, nell’età buia delle invasioni barbariche, la palude ha iniziato a desolare le sue fertili terre. Prima comunità,
in epoca medievale, a dotarsi di uno statuto cittadino dichiarandosi comune libero ed indipendente già nel 1084, Foiano è caduta nei secoli sotto il dominio senese, aretino ed infine fiorentino. Furono proprio i fiorentini a ricostruirne la cinta muraria conferendo all’intera cittadina l’aspetto di un vero e proprio porto a controllo della palude: testimonianze risalenti al 1300 tramandano che, soltanto grazie all’impiego di piccole imbarcazioni, Foiano riusciva a comunicare con i vicini borghi di Castiglion Fiorentino e Cortona.
Teatro della celebre battaglia di Scannagallo, combattuta nel 1554 nei fossi di Pozzo della Chiana, Foiano lega indissolubilmente la sua storia a quella di Firenze prima con il governo mediceo e, successivamente con il Granducato dei Lorena, dinastia che produsse sostanziali cambiamenti al territorio chianino con le sue opere di bonifica della palude. Messa a dura prova dalla Seconda guerra mondiale, la cittadina ha pagato un notevole prezzo a livello di vite umane e distruzioni tanto da ospitare, ancora oggi, il Commonwealth War Cemetery, un cimitero militare inglese dove giacciono sepolti i soldati d'oltremanica caduti durante le azioni militari locali. Culla di tradizioni legate alla cultura campagnola, Foiano è conosciuta sulla ribalta nazionale anche per il suo Carnevale, una delle feste paesane più antiche d’Italia che richiama, ogni anno, visitatori da tutta la Toscana.
Ogni anno, nel mese di aprile, Foiano della Chiana compie un salto indietro nel tempo, tornando all’epoca degli antichi castelli, con una festa che celebra le tradizioni e i prodotti enogastronomici locali legati alla tradizione di Pasqua. Protagonista indiscusso è il ciambellino, antico dolce pasquale della tradizione contadina che con la sua forma simboleggia la corona di spine del Cristo sulla croce.
Sebbene la sua attuale veste risalga ai primi anni ’30, il Carnevale di Foiano inteso come festa pagana è uno forse il più antico d’Italia. Ne conferma l’esistenza una disposizione contenuta in uno statuto della città del 1539 che annunciava tre giorni di celebrazioni per la festività carnevalesca. Ogni anno quattro grandi carri allegorici, vere e proprie opere di cartapesta e di meccanica realizzate dai cantieri degli Azzurri, di Bombolo, dei Nottambuli e dei Rustici, sfilano di fronte ad una giuria composta da esperti d’arte di livello internazionale per conquistare la vittoria e le glorie del popolo carnevalesco.
Insieme a Marciano, anche Foiano della Chiana è stato al centro della battaglia di Scannagallo che, nel 1554, ha risolto lo scontro tra Firenze e Siena, ponendo un importante tassello verso la costituzione del futuro Granducato. Riproposti attraverso le rievocazioni storiche promosse dall’associazione Scannagallo, questi eventi storici rivivono ogni anno tra figuranti, armi e vestiti d’epoca per un vero e proprio tuffo nel passato ai tempi del Rinascimento.
Allestito nei locali della chiesa di Santa Maria della Fraternita, il Museo civico di Foiano è oggi il simbolo della memoria-storico artistica di tutto il paese. Una realtà che si inserisce in una più ampia opera di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico locale. Ciò che lo rende infatti un ambiente speciale sono le opere conservate al suo interno: tra queste impossibile non citare l'altare di sant'Eufemia dove si trova una statua in terracotta invetriata raffigurante la Madonna col Bambino, attribuita ad Andrea della Robbia, e una serie di tele realizzate da Giovanni Camillo Sagrestani.
Situato a Pozzo della Chiana, il Tempio di S. Stefano della Vittoria è un edificio sacro fatto costruire dal granduca Cosimo I de' Medici presso la piana di Scannagallo, dove le truppe della coalizione imperiale sconfissero quelle franco-senesi durante la Guerra di Siena. Tradizionalmente attribuito a Bartolommeo Ammannati, ma recentemente riconnesso alla collaborazione professionale tra quest’ultimo e Giorgio Vasari, l’edificio consiste in un’interessante costruzione in cotto sormontata da una cupola rivestita di lastre di piombo, dedicata alla dea romana della Vittoria in battaglia.
Nota più comunemente come Collegiata di S. Martino, la Collegiata dei Santi Martino e Leonardo è un edificio sacro eretto nel XVI secolo e ristrutturata nel corso del Settecento. Situato nell’omonima piazza, la struttura conserva al suo interno alcune delle opere più significative della produzione artistica toscana: dall’ “Incoronazione della Vergine con angeli e santi” di Luca Signorelli, datata 1523, alla “Crocifissione” di Orazio Porta, passando per la cinquecentesca alla pala d'altare con “La Madonna della Cintola” attribuita al Della Robbia.
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